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Manco legione più mi potrà fermare. Lanusei, 28 maggio 2006

Torno così alla solita canzone                                    1
ritrovandomi a pregare mattiniero
dalle quattro e trenta, con passione.  
Ben viaggiando prego per davvero
cercando di ascoltare il mio Signore
che della vita mostra il lato vero
e lo rivela attraverso l’amore
e non con l'egoistico potere
sposo degli artigli dell’astore. 
La scoperta di Dio che gran piacere
allontana il timore della morte
dei miei cari più volerlo mè dovere
e sempre più cercando la sua sorte
immerso, mentre vado a lavorare:
restando col pregare per consorte.  
Ora null’altro a lui gli posso dare
nell’andar di maggio e dì vent’otto
con garbo e gusto recito il pregare
e null’altro sento e non mi sbotto;
pure il tempo s’annulla pregando:
se non mi danno botte e n’esco cotto. 
A Lanusei pur mi sto compassando
immerso totalmente in orazione
ardentemente più desiderando
di non ritrovarmi in tentazione
ascolta ti prego chi ti adora
soltanto la tua voglio ragione.
A gioire mi ritrovo di quest’ora
che ti sto pregando con diletto
il cuore mio di te più s’innamora
nella dimostrazione dell'affetto
vienimi ti prego ora in soccorso
e di te trasferisci concetto. 
Son peccatore illumina il percorso
impedito da quel nero velo
in cuore non voglio più il rimorso
bruciante come fulmine nel cielo
solo comprendo ciò che vivo e vedo
e rizzare in ogni poro sento il pelo. 
Di me tutto quanto ti concedo
dammi dunque tu buon sentimento
non mi voglio in mani d'altro credo
di cuore t’imploro e ben mi pento
ascoltami ti prego Signor Santo
e non abbandonarmi nel tormento. 
Alle sette meno dieci con il pianto
la voce mi manca all’improvviso
spero non mi copra freddo manto
che abitualmente cala senza avviso
che  m’impone anche di balbettare
in modo strano e stancante per viso. 
Col male non mi posso modellare
per tal motivo mi sto spaventando
e ancor di meno lo potrò sposare
l'elemento che si va insinuando
e mi sparpaglia voce nella mente
e penso che partito sia un comando. 
Spero di non restare in questo ambiente
il male sempre più sto combattendo
ma non mi domerà sicuramente
a costo di finire anche morendo
chiaro in testa vedo ogni vestito
manco demonio l’andrà distruggendo. 
Il silenzio persiste all’infinito
cinque lunghi minuti imprigionato
del Signore mi sento ora invaghito
restando senza voce e ben legato
con funi del dorso di cinghiale
e tutto ciò che arriva é compassato. 
Sempre dentro resto del Messale
e sillabando risento la voce
non capisco e non so chi mi assale;
e mentre l’acqua sale sulla foce
cerco di pregare con più foga
per capire della strana croce. 
Ancora non discerno d’acqua o soda
per lo strano modo di pregare
che m’impone di mangiar la coda
senza capire dove può portare
col petto che mi si sta riposando
deliziato dallo stran vociare? 
Rafficante parlare va volando
“per perdersi nell’aria via col vento?”
senza nulla capire ed ascoltando
mi delizia il nuovo e son contento
e per quanto mi sforzi di capire:
di più mi sento dentro l’intervento!
E di più si armonizza quel sentire
lingue d’altri mondi oggi m'intendi
e trasmettendo l’imprevisto ardire
cerca di ascoltare e ben apprendi
in altre lingue oggi si canta e prega
senti la voce ma nulla comprendi. 
Pregante e casa l’emozione lega
per ritrovarmi a piangere e ballare
e non m’importa sopraggiunga strega
che tenti d’impedirmi di volare
in questa grande stanza luminosa
manco legione più mi potrà fermare. 
Sento che non sarà rovinosa
la calda luce santa edificante
che di profumo m’inonda di rosa
con straordinario effetto deliziante
e se tutto ciò risulterà perverso
ammaliantemente il male è deviante. 
Se sto col male sono certo perso
mi sento infatti bene in questo mare
e dal bene non mi sento diverso;
al pensare non voglio or ascoltare
il rosario sventolo alto nelle mani
e tutto il resto possa via filare. 
Nell’andare non vedo passi strani
totalmente si sta nell’armonia
e se non si modificano i piani
questa è sicuramente Regalia
che mi fa volare e mi scompone
ribollir d'amore ed allegria.  
E totalmente si perde la ragione
mettendosi a ballare improgrammato
senza musica intendere o canzone;
pianto d’amore emerge dallo stato
e ballando a piè dita il ballerino
non è dalla mente comandato. 
Pianto, ballo e riso canterino
volano via felici dalla stanza;
mai nella vita ho pregustato vino
e nel letto si dorme e non si danza
manco alle droghe mi sono rivolto
sempre stando a ben lunga distanza.
Nell’altra vita mi trovo coinvolto
spero dal Signore incatenato
dall’irreale per nulla sconvolto
in altra dimensione sono entrato
e di cuore ti ringrazio Signore
per avermi tu questo regalato. 
Pregarti in altre lingue: quanto onore
hai riversato tu a quel poverello
non si sentiva servo e ne pastore
e guadando scivolava nel ruscello
Celeste condottiero è in nuova via
dall'avergli cambiato tu il cervello.             141